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Introduzione

Il termine “metaverso” ha generato valanghe di slide, pitch e proiezioni. Ma a distanza di anni dall’ondata iniziale, cosa resta? Per i brand di fascia alta, il metaverso rappresenta ancora una promessa non mantenuta per molti, ma anche un laboratorio concreto per chi ha saputo progettare con intelligenza e visione. Superato l’hype, la domanda non è più “ci saremo?”, ma “come ci siamo e cosa ci facciamo lì”. Perché nel lusso, la tecnologia non può permettersi di sembrare gratuita.

Il metaverso come infrastruttura (non come moda)

Oggi parliamo di ambienti 3D persistenti, interoperabili, con livelli crescenti di immersività. Per essere utile, un’esperienza metaversa deve essere:

  • Funzionale e integrata (non isolata dall’ecosistema digitale del brand).
  • Stabile, fluida, tecnicamente impeccabile.
  • Capace di generare valore narrativo, non solo estetico.

Un ambiente bello ma vuoto è un flagship virtuale che chiude in due mesi.

Caso reale: Hyundai e lo showroom immersivo su Zepeto

Hyundai ha creato uno showroom virtuale sulla piattaforma Zepeto, dove gli utenti possono interagire con i modelli, personalizzarli, partecipare a eventi live e socializzare con altri utenti in uno spazio coerente con l’immagine del brand. Non è stato un semplice “clone 3D” del sito: è un luogo progettato per rafforzare la community e testare l’appeal dei concept in fase pre-lancio.

I vantaggi solo se ben orchestrati

  • Coinvolgimento sensoriale superiore, se ben progettato (AR, VR, spatial audio).
  • Possibilità di storytelling immersivo: esperienze narrative non lineari, coinvolgenti.
  • Asset digitali proprietari (es. NFT) che rafforzano l’identità e la rarità percepita.

Ma senza una strategia chiara, si finisce per investire in mondi digitali che nessuno visita.

Rischi sottovalutati (anche da chi investe tanto)

  • Sovrapposizione di linguaggi: molti metaversi sembrano piattaforme da gaming, inadatte al tono del lusso.
  • Problemi di accessibilità e device: esperienze pesanti, lente o limitate a pochi hardware di nicchia.
  • Assenza di veri KPI: difficile misurare impatto reale su conversione, memorabilità o fidelizzazione.

Nel lusso, la forma senza sostanza non è avanguardia, è scenografia vuota.

Conclusione

In LANGA Studios vediamo il metaverso come un mezzo, non un fine. Lo integriamo solo quando può espandere l’identità del brand in modi coerenti, sofisticati e tangibili. Non creiamo mondi digitali per stupire: li progettiamo per servire l’immaginazione. Perché nel lusso, ogni tecnologia deve essere reale, oppure non è.