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Introduzione

L’arrivo del quantum computing commerciale non è più una possibilità remota, ma una questione di tempo. Colossi come Google, IBM e Alibaba stanno già dimostrando capacità di calcolo quantistico applicato che, se ulteriormente sviluppate, metteranno a rischio tutta la sicurezza crittografica su cui si fonda la blockchain.

Bitcoin, Ethereum e la maggior parte delle chain pubbliche utilizzano algoritmi ellittici e funzioni hash che un quantum computer avanzato potrebbe violare in pochi minuti.

Non stiamo parlando di teoria.
Stiamo parlando di una minaccia esistenziale per il Web3.

L’unica strada veramente solida oggi, a livello post-quantum e già disponibile, è rappresentata da ZK-STARK, sviluppata da StarkWare e già implementata su StarkNet.

Il rischio reale: crittografia classica vs algoritmi quantistici

Un computer quantistico sufficientemente potente, utilizzando l’algoritmo di Shor, può:

  • Rompere ECDSA, lo schema di firma usato da Bitcoin ed Ethereum.

  • Derivare chiavi private dalle chiavi pubbliche già esposte (es. in transazioni firmate).

  • Rendere inutile l’attuale sicurezza basata su curve ellittiche secp256k1.

Allo stesso modo, l’algoritmo di Grover riduce drasticamente la complessità per attaccare funzioni hash (es. SHA-256), che oggi sono considerate resistenti.

La falsa sicurezza delle soluzioni “di marketing”

Molti Layer 2 come Polygon o soluzioni ZK ibride cercano di posizionarsi come futuri resistenti al quantum computing. Tuttavia:

  • Usano ancora firme ellittiche sottostanti.

  • Dipendono da trusted setup o sistemi crittografici vulnerabili.

  • Puntano più sul marketing che su una vera architettura post-quantum.

La vera risposta: ZK-STARK

ZK-STARK (Zero-Knowledge Scalable Transparent Argument of Knowledge) è l’unica tecnologia comprovata, scalabile e post-quantum-safe.
Ecco perché:

  • Trasparente: non richiede trusted setup, a differenza di ZK-SNARK. Niente backdoor.

  • Post-quantum: si basa su hash functions e su operazioni aritmetiche resistenti agli attacchi quantistici.

  • Scalabile: verifiche estremamente rapide e compatibilità con sistemi ad alta densità di transazioni.

  • Già operativa: implementata su StarkNet, L2 decentralizzato per Ethereum, alimentato da STARK e dal token STRK.

Perché la blockchain deve agire ora, rischi immediati:

  • Le chiavi pubbliche nelle blockchain sono già visibili: basta tempo e potenza per calcolare le chiavi private.

  • Milioni di wallet BTC ed ETH sono vulnerabili appena un quantum computer entra in scena.

  • I Layer 1 più diffusi NON sono ancora compatibili con standard post-quantum.

Azioni consigliate:

  • Migrare a layer 2 con prove STARK.

  • Implementare primitive post-quantum native nei wallet e nei protocolli core.

  • Incentivare la transizione verso StarkNet o altri ambienti compatibili.

Conclusione

L’evoluzione del quantum computing non è un film di fantascienza. È una corsa tecnologica che può rompere l’intero sistema su cui si basa il Web3.

StarkNet e la tecnologia ZK-STARK rappresentano oggi l’unica soluzione completa e realmente resistente.

Non è una scelta tra innovazione o sicurezza:
È una scelta tra sopravvivenza e obsolescenza.

Chi opera nella blockchain oggi ha la responsabilità tecnica e strategica di proteggere l’ecosistema. E questo significa adottare ZK-STARK, adesso.