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Introduzione

Nel panorama tecnologico attuale, il quantum computing rappresenta una promessa rivoluzionaria, ma anche un territorio ancora molto incerto e carico di contraddizioni. Per i brand visionari, soprattutto quelli di alta gamma, questa tecnologia è vista come una potenziale leva competitiva, capace di trasformare processi, analisi e creatività.

Tuttavia, non si può ignorare un altro lato della medaglia: la crescente potenza dei computer quantistici potrebbe rappresentare un rischio sistemico, soprattutto per infrastrutture digitali come la crittografia e la blockchain. Colossi come Google, IBM, Microsoft e Alibaba stanno investendo pesantemente nello sviluppo di processori quantistici capaci di superare i limiti del calcolo classico, aprendo la porta a una nuova era, ma anche a vulnerabilità concrete per la sicurezza dei dati.

In questo contesto, è fondamentale chiedersi: il quantum computing è davvero una risorsa concreta o resta (anche) una minaccia futuristica?

La promessa (e la minaccia) del quantum computing

Il quantum computing sfrutta i principi della meccanica quantistica – in particolare sovrapposizione ed entanglement – per eseguire calcoli in parallelo con una velocità e una complessità inimmaginabili per i computer classici. Può potenzialmente:

  • Risolvere problemi di ottimizzazione in tempi drasticamente ridotti.

  • Gestire simulazioni e modellazioni complesse (es. chimica, fisica, intelligenza artificiale).

  • Trasformare radicalmente la crittografia: nel bene (con nuovi protocolli post-quantum), ma anche nel male (rompendo gli attuali).

L’allarme nasce da progetti concreti come quello di Google AI Quantum, che ha già mostrato un prototipo capace di raggiungere la cosiddetta supremazia quantistica, eseguendo in 200 secondi un calcolo che avrebbe richiesto 10.000 anni a un supercomputer classico.

Caso reale: Volkswagen, IBM e la simulazione molecolare

Un esempio concreto è la partnership tra Volkswagen e IBM, che ha utilizzato quantum computing per simulare reazioni chimiche complesse, alla ricerca di batterie più performanti.

Anche se ancora sperimentale, questo tipo di applicazione mostra come la tecnologia sia già in grado di incidere materialmente su ricerca e sviluppo nei settori più avanzati. Ma la stessa capacità di simulazione può, in un futuro prossimo, essere applicata alla decodifica di algoritmi crittografici.

Opportunità:

  • Analisi predittive più sofisticate, capaci di elaborare modelli su scala globale.

  • Ottimizzazione di campagne pubblicitarie multi-canale in tempo reale.

  • Personalizzazione estrema basata su modelli comportamentali dinamici.

Limiti:

  • Tecnologia ancora acerba: instabilità dei qubit, errori e correzioni complesse.

  • Costi estremamente elevati: sia per l’hardware che per la formazione del personale.

  • Assenza di strumenti pronti all’uso nel breve termine per ambienti di business.

Criticità e rischi a lungo termine

  • Investimenti prematuri in progetti che potrebbero rivelarsi economicamente insostenibili.

  • Disallineamento tra hype e realtà tecnologica, con rischio di “quantum bubble”.

  • Rischio di vulnerabilità sistemica per infrastrutture crittografiche tradizionali, inclusi sistemi blockchain.

Conclusione

In LANGA Studios promuoviamo un approccio pragmatico, informato e strategico al quantum computing: studiarlo, monitorarlo, ma senza abbandonare la concretezza delle tecnologie mature.

Nel lusso, come nella tecnologia, la vera leadership si costruisce su una visione lucida: non seguire le mode, ma anticipare i rischi.
Il quantum computing non è (ancora) una bacchetta magica, ma può diventare — se ignorato — una minaccia invisibile ma devastante.